“La terra è il bene più prezioso che l’umanità possiede… un bene da preservare con grandissima cura, ad ogni costo”
Sono queste le parole di Roberto Ceraudo, titolare dell’omonima azienda agricola situata a Strongoli, un piccolo comune a una ventina di km a nord di Crotone. L’azienda, che comprende 80 ettari di oliveto e una ventina di ettari di vigneto, circa 35 anni fa ha scelto così la strada del biologico, convertendo tutta la produzione aziendale a questa pratica produttiva che bandisce l’uso di qualsiasi prodotto chimico sia nella coltivazione che nella vinificazione.
“Da oltre 30 anni nella nostra azienda non vengono distribuiti prodotti chimici né sul terreno, né sulle piante”, spiega Roberto. “In agricoltura ricorrere alla chimica significa ottenere una produzione dieci volte maggiore, ma col passare del tempo la terra viene danneggiata da diventare quasi inutilizzabile”.
Con questa consapevolezza, dopo una vita passata a coltivare il vigneto con le tecniche tradizionali, l’azienda Ceraudo alla fine degli anni ‘80 ha deciso di compiere il salto, scegliendo la direzione opposta: perseguire l‘obiettivo della qualità e della salubrità delle produzioni al posto della quantità.
Un passaggio che non è stato certo semplice, considerati i numerosi problemi che tale conversione comporta, tra i quali l’iniziale crollo produttivo.
“Nonostante le difficoltà iniziali siamo molto fieri di questa scelta”, afferma Roberto. “Oggi anziché curare le piante con prodotti chimici, svolgiamo un complesso lavoro di prevenzione degli attacchi parassitari, utilizzando sistemi naturali tra i quali capannine meteorologiche e trappole a feromoni”. “Piano piano la natura ha preso il sopravvento, prosegue Roberto, le piante hanno sviluppato nuove difese e sono diventate di anno in anno sempre più forti, dando vita ad un micro-sistema simile a quello in uso nelle fattorie di un tempo”.
Per gestire nel modo ottimale tutte le operazioni colturali da un paio di anni l’Azienda Ceraudo ha arricchito il proprio parco macchine con l’introduzione di trattori Landini, in grado di integrarsi con la nuova filosofia aziendale.
Si tratta in particolare, di un gommato Rex 100F, trattore da vigneto per eccellenza arrivato in azienda due anni fa e di un cingolato Trekker 4-105M che da pochi mesi viene utilizzato per tutte le operazioni più difficoltose all’interno dei vigneti di Ceraudo.
“Avevamo bisogno di macchine affidabili e robuste e che al tempo spesso fossero in linea con il rispetto per l’ambiente che caratterizza la nostra azienda”, afferma Roberto.
“Grazie al concessionario Landini Siniscalchi Elio & Aldo Srl di Crotone (KR), abbiamo trovato la soluzione a tutto questo”.
“Il Trekker, afferma Roberto, viene utilizzato in tutta la parte collinare dell’azienda dove, grazie alle eccezionali prestazioni del motore, viene impiegato per tutte le operazioni più difficili, senza manifestare cali di potenza nemmeno in salita. Per quanto riguarda invece l’ultimo arrivato, il Rex, è una macchina è in grado di esprimere perfettamente la sua vocazione per il vigneto: è dotato di una cabina molto confortevole, è maneggevole ed è perfetto per tutte le operazioni stagionali nel vigneto, dalla trinciatura dell’erba alla distribuzione dei prodotti per la difesa, eseguita rigorosamente con prodotti biologici”.
Da pioniera, l’azienda Ceraudo, che oltre alla produzione di premiati vini ed olio ha realizzato in un antico frantoio del 1600 un bellissimo agriturismo con tanto di ristorante stellato, è diventata “azienda pilota” a livello regionale. Ceraudo produce ogni anno 100mila bottiglie di vini, unici in tutta la Calabria per complessità, consistenza e persistenza dei profumi derivati da uve dei più esclusivi vitigni calabresi quali il Gaglioppo e il Pecorello.
“Le nostre tecniche sono antiche, ma questo non ci impedisce di accogliere le vere innovazioni, utilizzando macchine dotate di tecnologie ultramoderne come i trattori Landini”, spiega Roberto. “Oltre a ciò, la cantina, il frantoio, l’agriturismo e il ristorante sono alimentati integralmente da un impianto a pannelli fotovoltaici che ci rendono autosufficienti dal punto di vista energetico. La nostra idea di futuro è riuscire a riportare la terra al punto in cui era 100 anni fa, senza per questo rinunciare alle nuove tecnologie”